lunedì 24 novembre 2008

23° edizione della Campestre di Robbio







Parco comunale Valpometto, un prezioso scrigno della natura.
Da Enrico Barberis http://www.ardeavalpometto.org/intro_barberis.html
Pensieri, sensazioni, Emozioni e riflessioni in una lunga solitaria passeggiata nell'area naturalistica robbiese oggetto di studi universitari Immersi nel tempo, ma non nello spazio che resta quello di sempre, codificato dalle secolari leggi di una natura, sempre sottilmente diversa, perché viva e mutevole, ma anche implacabilmente e meravigliosamente uguale, con i suoi colori, i suoi profili, o suoi profumi. Così ci si sente percorrendo la Valpometto e lasciando vagare liberi pensieri ed emozioni. Camminando soli e con la mente che passo dopo passo si libera dalla quotidianità assillante per farsi catturare….Ti senti, appunto, fuori dal tempo, librato nella storia piacevolmente paracadutato in una realtà ambientale che è scritta nel tuo DNA ma che non hai mai vissuto a pieno. Ed ecco così che dal bosco di acacie che occupa le sponde scoscese del cavo Caccesca ti sembra di vedere risalire da un momento all'altro uno dei pochi uomini che nel periodo noelitico popolava l'area, completamente boscosa ed umida. E' piccolo, quasi tutto ricoperto da peluria, ma gli occhi sono vividi, saettanti, come le gambe rapide e muscolose che in un batter d'occhio lo riportano nella boscaglia, con le mani gocciolanti dell'acqua appena bevuta. Fai qualche passo e ti trovi sullo sterrato che collega la Valpometto al Tombone e ti par naturale che prima o poi compaia, preceduto da una nuvola di polvere, un cavaliere medioevale che corre a portare ambascerie fra i castelli del novarese, pavese e vercellese che allora non conoscevano divisioni amministrative provinciali ma solo le rivalità e le bizzarrie di signori e nobili che, nella comune fedeltà agli imperatori germanici, riuscivano a comporre grazie a questi 'missi' che si inoltravano nei folti boschi che dominavano il passaggio. Arrivi ad un bosco di ontani, querceti, noccioli, ed intravedi poco più in là una risaia ……….Qualche passo più avanti e incontri, addirittura, 'segni' del futuro. Sono delle targhette metalliche che a centinaia identificano alberelli in genere ancora piccoli e fragili: accanto al nome dell'essenza arborea quello di un bambino robbiese e di una data recente. Siamo all'interno del 'Parco dei nuovi nati', altro importante spazio della grande area naturalistica che ogni anno si allarga e soprattutto che 'lega' all'ambiente un altro essere umano. Quelli che oggi sono i piccoli robbiesi che vengono portati da orgogliosi genitori nel Parco a vedere il loro alberello, saranno gli adulti di domani, amministratori, volontari, studiosi, semplici appassionati che con il loro impegno ed il loro lavoro garantiranno la continuità e 'l'immortalità' dell'area naturalistica robbiese. Ancora il tempo di scorgere, passando su ponticiattoli in legno, in un alternarsi di dossi, laghetti, radure, rigagnoli, un capanno splendidamente mimetizzato…..

Che dire di più del posto dove abbiamo corso questa domenica! Mi pare che questo stralcio d’articolo lo descriva benissimo.
Per quanto riguarda il nostro gruppo visto la concomitanza con altre gare (Magherno, Milano), eravamo pochini: Io, Anna Maria, Marcello, Roberto e Merlino, c’erano però i cugini di Gambolò, gli amici dell’Ospedale con cui ultimamente ci stiamo allenando in pista e tutti quelli che condividono con noi la passione per le campestri. Il percorso era veramente splendido, circa 4 chilometri e mezzo per le donne e gli over 65, 7 km per gli uomini. Complimenti agli organizzatori della Robbiese sia per il percorso che per il ristoro!!!
Anna Maria

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