domenica 7 settembre 2008

DI CORSA NEL PARCO



Borgo San Siro – 7 settembre 2008

Leggendo il titolo di questa corsa il marciatore pensa di fare una camminata nei giardini pubblici di Corso Sempione, in realtà il parco in questione è il Parco del Ticino e S. Siro non è lo stadio ma è il Borgo da dove si parte.
La manifestazione rievoca la fuga del soldato inglese Desmond Jones, che scappò dalla Cascina Vignazza, trasformata durante la guerra in campo di prigionia. Si nascose presso gli abitanti di questo paese che lo protessero fino alla fine del conflitto.
Il tempo non è dei migliori, ma fa caldo e si sta bene.
Alcuni del gruppo approfitando della vicinanza della corsa, decidono di arrivare in bicicletta e a piedi partendo di corsa dalla Sforzesca.
Mentre aspetto per le iscrizioni, Mauro mi presenta il “brutto” della compagnia. In realtà è Gianluca Albieri, il primo della “giostra dei soci” sul nostro blog e chiede se è possibile cambiargli la foto perché quella che c’è non gli piace.
Parto con Carletto e Renzo. Il percorso fuori del paese ci porta subito in mezzo alle risaie dove gli amici del gruppo interessati nella 15 km ci superano senza tanta fatica.
Mentre passano i marciatori, mi impegno nella ripresa di alcune foto da fare a loro, ma alcune signore coinvolte nella scena pretendono un reistyling fotografico della loro persona (cosa ormai impossibile data la loro età).
Il percorso prosegue senza troppe novità e questa volta parlando di mangiare, Carletto mi confida che le sue ricette più riuscite sono il caffelatte e la pasta col tonno che ricorre sempre più spesso a casa sua.
Si arriva così in prossimità del ristoro alla Cascina Vignazza, mi raggiunge con un suo amico, Emanuele mio nipote e con lui faccio una foto e una sosta per dissetarci.
Si prosegue con la marcia girando attorno alla cascina ed una targa posta in loco, ci ricorda l’infame uso di questa struttura ed un pensiero va a quelle persone che hanno sofferto durante la guerra.
Poi una parte del cammino viene fatta a ritroso e quindi incrociamo le donne del gruppo che salutiamo con calore, loro rispondono distrattamente, impegnate fin troppo nei loro futili discorsi per badare a noi.
Si arriva così alla fine della corsa sulla piazza principale del paese e un ristoro ben fornito ci permette di bere e mangiare a volontà e intanto ridendo e scherzando si attende l’arrivo del resto della compagnia.
Alla premiazione si impegna di persona il sindaco del paese; una donna minuta, ma al comando abituata, che mette sull’attenti i nostri due “grandoni” designati per ricevere un cesto gastronomico, come premio di gruppo più numeroso.
Si conclude così di fatto anche questa corsa ( Enrico ogni tanto dovrebbe ridere).
Angelo





Nessun commento: