domenica 20 dicembre 2009

16^ MARCIA DELL’ERBOGNONE



16^ MARCIA DELL’ERBOGNONE

Ferrera Erbognone, 20 dicembre 2009

La recente nevicata dei giorni scorsi e la temperatura polare che il termometro segnava (-7 al bar), consigliavano ai più di starsene a letto al caldo, invece questa mattina ci siamo ritrovati in un bel gruppetto al partenza per questa corsa.
Tra l’altro a rallegrare la compagnia oggi, c’erano due donne che sebbene molto amiche tra di loro, sono per carattere e temperamento molto contrapposte tra di loro; Cristina e Sabrina.
Una sempre allegra, euforica e sorridente, l’altra sempre ombrosa, seria e poco confidenziale.
In realtà questa mattina erano tutte due chiacchierone e chiassose che tenevano compagnia a tutto il gruppo, forse colpa dei postimi folli di venerdì sera in casotta.
Partito con Carletto e Mariana, quest’ultima venuta a salutare il gruppo perché a Natale torna Tarvisio, ci siamo instradati per questa località della Lomellina.
Avendola fatta diverse volte questa corsa, ogni volta che arrivo da Sannazzaro mi chiedo sempre; ci faranno fare il percorso di destra a quello di sinistra.
In realtà in questa stagione è normale trovarsi con il cattivo tempo e gli amici di Ferrera E. hanno pensato bene di avere a disposizione due percorsi; uno con il bel tempo, uno con il brutto tempo.
Sono belli tutti e due perché l’estensione dei terreni e la profondità del paesaggio, offrono una visuale maestosa della campagna circostante.
In effetti questa mattina con tutta questa neve, ci hanno fatto fare il percorso di sinistra che partendo dalla piazzetta della chiesa, dopo poco ci porta subito in mezzo alla campagna in un paesaggio polare, molto bello e suggestivo; un fosso ghiacciato e alberi frondosi, con tutta quella neve e brina gelata, davano l’idea di un paesaggio di montagna.
Si prosegue poi, in mezzo a terreni risaie con le balle di paglia sparse qua e la in mezza alla campagna, forse a causa del ritardo di lavoro nei campi.
La gente e poca e la solitudine e tanta e in questo sconfinato paesaggio vengono in mente le reminiscenze scolastiche della poetessa Ada Negri;

...Tutto d'intorno è pace,
chiuso in un oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.

Un ristoro volante vicino ad una cascina, ci offre un po’ di tè caldo che bevo volentieri e mi rinfranca un po’, perché mi da l’idea che qualcuno in queste lande desolate abbia pensato anche a noi.
Proseguendo senza storia tra strade ghiacciate e distese di neve, arrivo così al termine della corsa e prima dell’arrivo in paese, mi ritrovo con la competitiva organizzata in un circuito ad anello ripetibile.
Assisto alla partenza delle donne e ne approfitto per scattare a loro delle foto, che con questa neve e con questo suggestivo paesaggio, fanno pensare al Natale imminente.
Angelo



























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