domenica 1 giugno 2014

38^ Sforzesca in Verde

La Sforzesca in Verde è sempre una manifestazione che vale la pena di vedere
 e stavolta che non sono tra i miei monti, ho deciso di fare un giro a questa manifestazione, non solo per rinfrescare la memoria di questi bei luoghi, ma anche per salutare un po’ di amici che da un po’ non vedo.
La giornata è tiepida con un po’ di nuvole, l’ideale per chi deve fare una corsa in mezzo la campagna e per la via Rebuffi con la bici, in breve si arriva in vista del Colombarone, dove già si vedono dei corridori in un’affannosa ricerca di un parcheggio per l’auto.
Proseguendo verso il ritrovo della corsa, la confusione è grande per chi non è avvezzo a questo genere di cose, ma in realtà trovi sempre qualche anfitrione, che dispensa consigli e informazioni ai corridori in arrivo.
Continuando verso il tavolo delle iscrizioni, una coda lunga e ben ordinata di atleti, è in attesa che gli informatizzati collaboratori, distribuiscano a loro il sospirato cartellino per partecipare alla corsa.
Ben diverso è il clima ai tavoli dei ristori, dove sebbene sembrino tutti rilassati, in realtà è tutto un daffare per preparare quanto serve all’arrivo degli atleti. 
Chi le frittelle, chi la sangria, chi il risotto, quello che importa fare qualcosa per chi arriverà di lì a poco affamato e assetato.
La strada è sempre la solita e basta seguire il flusso per incamminarci verso i Ronchi, dove tra papaveri rossi e biancospini fioriti, il percorso resta sempre bella e rilassante per quanti arrivano dalla città.
Giù dalla costa, verso San Vittore, oltre il Crocefisso, fino alla cascina Ricaldina, è un susseguirsi di percorsi straordinari.
Giovani, anziani, donne, bambini, nessuno sembra soffrire la stanchezza ammirando il paesaggio di questa campagna sconfinata.
Chi di corsa, chi camminando, chi ridendo, chi scherzando, quello che importa essere vivi per vivere questa straordinaria scarpinata.
Ma purtroppo finisce anche questa corsa e sembrerebbe che tutto ciò sia finito, in realtà all’arrivo c’è la grande sorpresa, perché se si stanchi e affamati, questo ristoro non finisce mai di stupire.
Risotto, frittelle, sangria, è solo una parte di ciò che può dare questa compagnia, perché oltre la varietà e l’abbondanza delle vivande, quel che conta farlo 
con tanta simpatia.

Angelo Boaretto
Foto di Enzo Cestari

























































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