giovedì 11 giugno 2009

2° TROFEO A.P.A.B.



Torre de' Negri, 10 giugno 2009

L’invito di Annamaria Fiori per andare a correre a Torre de’ Negri, l’avevo inteso come “taxi drive” in mancanza d’altro, invece mi sbagliavo perché siamo andati via con l’auto di Annamaria Lessio.
Annamaria, ha una bella station wagon, comoda, ordinata, pulita; tutto questo insolito per una donna, che al contrario della casa, le auto le maltrattano.
Ma se questo era la prima impressione saliti a bordo della sua auto, alla guida di essa era tutta un’altra cosa; partenze a razzo, rotonde tirate diritte, circonvallazioni inesistenti, cartelli stradali optional. Mi rassicurava avere di fianco Monica e Sergio che, tranquilli e sereni, erano indifferenti a tutto ciò, era evidente che loro erano abituati a questo genere di guida e quindi per nulla intimiditi.
Finalmente il nostro “Schumacher”, dopo aver sbagliato strada tre o quattro volte, ci ha fatto arrivare in questo sperduto paese dove la caratteristica principale era avere un “BAR UNICO”, sia di nome che di fatto.
Parto da solo per questa corsa perché gli altri fanno la competitiva e nel sole del tramonto, mi godo il panorama della campagna circostante. A metà percorso mi raggiunge Lorenzo, il figlio della Patrizia Scapolo, con lui faccio buona parte del percorso e nel frattempo mi aggiorna di notizie sulla sua famiglia, che sono da parecchi anni, anche miei amici.
Ormai prossimi all’arrivo, ci raggiunge la competitiva e vediamo così transitare buona parte dei nostri atleti e arrivati anche noi con loro, andiamo al ristoro in attesa delle premiazioni.
Un quarto posto come gruppo, non ci sta proprio male in questo sperduto paese e portiamo a casa un quadretto come premio.
Ma se il più è fatto, resta ancora l’incognita del ritorno, che con Annamaria anche sì premiata, resta ancora di più gasata e quindi alla guida della sua auto ancora più spericolata.
Chiacchiera, ride, scherza e sbaglia di nuovo la strada e quando finalmente arriviamo a casa, l’impulso e di baciare il suolo benedetto, ma per questa volta il bacio, preferisco darlo a lei, sulla sua guancia delicata.
Angelo























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